Fibre tessili sintetiche: come scoprirle

Le fibre sintetiche possono essere fatte di diversi materiali, come il nylon, il poliestere, Acrilico, Econyl, Elastan, Neoprene, Newlife. Queste fibre sono create artificialmente e quindi hanno proprietà uniche. Ad esempio, sono molto resistenti all’usura e allo strappo. Tuttavia, possono anche essere infiammabili e non sono biodegradabili, ma riciclabili per le fibre sintetiche di ultima generazione.

Le fibre sintetiche sono create attraverso un processo di estrazione e filatura. I materiali vengono estratti dai minerali e dai vegetali e quindi filati in una trama sottile. Questo processo è molto complesso e richiede l’uso di macchinari specializzati.

La maggior parte delle fibre sintetiche inizia come un liquido a base di carbone, petrolio o sottoprodotti del gas naturale. Il liquido viene forzato attraverso minuscoli fori in un dispositivo chiamato filiera. Quando il liquido esce dai fori, viene raffreddato in modo che si solidifichi in fili sottili. Questi fili vengono poi filati insieme per creare una fibra sintetica al 100%, oppure vengono mescolati con altre fibre per creare tessuti misti.

Le fibre sintetiche, ma anche ecologiche

Le fibre sintetiche sono utilizzate in molti settori, come l’abbigliamento, l’arredamento, l’industria tessile e l’edilizia. Sono anche utilizzate nella produzione di tappeti, moquette, imbottitura per divani e altri prodotti. Beschi realizza accessori per il tessile, sia per filati naturali che misti, in linea con tematiche come la sostenibilità e il Made in Italy.

Una grande innovazione nel settore dell’industria tessile è rappresentata da fibre sintetiche ecologiche, realizzate con materiali riciclati, come bottiglie di plastica, reti da pesca, tappeti o scarti industriali. Possiamo considerare le fibre sintetiche riciclate più rispettose dell’ambiente e anche più etiche perché non utilizzano manodopera a basso costo . D’altra parte, queste fibre rilasciano microplastiche ad ogni lavaggio.

Le certificazioni eco-friendly

Le fibre sintetiche ecologiche sono realizzate con materiali riciclati, come la plastica, reti da pesca, tappeti o scarti industriali. Per essere definite ecologiche, devono avere delle certificazioni che attestano una produzione eco-friendly.

Esistono numerose certificazioni ecologiche per i tessuti, che indicano che il tessuto è stato prodotto in modo rispettoso dell’ambiente. Le certificazioni ecologiche più comuni per i tessuti sono il Global Organic Textile Standard (GOTS) e l’Organic Content Standard (OCS).

Il Global Organic Textile Standard (GOTS) è la certificazione leader per i prodotti tessili biologici. I prodotti tessili certificati GOTS devono contenere almeno il 95% di fibre organiche e l’intero processo di produzione deve soddisfare rigorosi criteri ambientali e sociali.

L’Organic Content Standard (OCS) è una certificazione per prodotti tessili che contengono almeno il 70% di fibre organiche. La certificazione OCS è supervisionata dal Global Organic Textile Standard (GOTS) e i prodotti certificati secondo gli standard OCS e GOTS sono considerati biologici al 100%.

Per le fibre sintetiche ecologiche un valore aggiunto viene fornito dalle certificazioni PSV (Plastica Seconda Vita) e GRS (Global Recycle Standard), in quanto garantiscono che il materiale utilizzato per produrre la fibra sintetica sia almeno in parte di origine riciclata.

Da cosa derivano i tessuti sostenibili?

I tessuti sostenibili sono prodotti da materiali naturali che possono essere riciclati o decomposti. I tessuti sostenibili sono anche prodotti con meno energia e acqua rispetto ai tessuti tradizionali.

I tessuti sostenibili vengono, prodotti in modo da ridurre l’impatto ambientale. I tessuti sostenibili possono essere fatti da materiali naturali come la lana, il cotone, il lino e la seta, ma anche tessuti riciclati.

Tessuti riciclati per una moda green e consapevole

I tessuti riciclati sono una scelta ecologica per la moda. I tessuti riciclati sono prodotti utilizzando materiali riciclati come il PET (Polietilene tereftalato) riciclato dalle bottiglie di plastica. I vantaggi dei tessuti riciclati sono:

– Riducono l’inquinamento: I tessuti riciclati riducono l’inquinamento sia nella fase di produzione che nell’utilizzo. I tessuti riciclati non inquinano l’acqua durante la produzione e non rilasciano sostanze nocive nell’ambiente quando vengono bruciati.

– Risparmiano energia: La produzione di tessuti riciclati richiede meno energia rispetto alla produzione di tessuti tradizionali.

– Risparmiano materie prime: I tessuti riciclati risparmiano materie prime preziose come il petrolio utilizzato nella produzione di plastica.

– Sono più resistenti: I tessuti riciclati sono generalmente più resistenti dei tessuti tradizionali.

– Sono traspiranti: I tessuti riciclati sono generalmente più traspiranti dei tessuti tradizionali, il che li rende più confortevoli da indossare.

I filati sostenibili da materiali riciclati

I filati sostenibili sono realizzati con materiali riciclati che si trasformano in un nuovo prodotto, a minor impatto ambientale, come le reti da pesca recuperate nel mare, vele delle barche, cactus, bucce d’arancia.

Il settore tessile è in continua evoluzione verso la sostenibilità, molte aziende ad esso collegate si concentrano oggi su una conversione della produzione verso la sostenibilità. Beschi realizza accessori per l’industria tessile, sia per filati naturali che sintetici, cercando di limitare il consumo energetico nella produzione e investendo in ricerca e sviluppo.

I filati sostenibili più comuni sono realizzati in plastica riciclata, come poliestere e nylon. Questi materiali si trasformano in un nuovo filato che può essere utilizzato per creare vari capi e accessori.

Ci sono molti marchi diversi che offrono filati sostenibili, quindi è importante fare qualche ricerca, i filati sostenibili sono un ottimo modo per ridurre il tuo impatto sull’ambiente.

Il termine “filato green” si riferisce generalmente a un filato realizzato con materiali sostenibili o ecologici. Questo può includere filati realizzati con fibre organiche, materiali riciclati o persino fibre vegetali.

Le fibre organiche vengono coltivate senza l’uso di sostanze chimiche nocive o pesticidi. Questo è meglio per l’ambiente e anche per la salute dell’uomo.

I materiali riciclati sono un ottimo modo per dare nuova vita a qualcosa che altrimenti verrebbe buttato via. Utilizzando filato riciclato, stai aiutando a ridurre la quantità di rifiuti che finisce nelle discariche. Le fibre vegetali sono una risorsa rinnovabile e spesso sono più sostenibili delle fibre sintetiche.

L’evoluzione dei tessuti green nel tempo

Negli ultimi anni, si è assistito ad una crescente consapevolezza riguardo l’impatto che l’industria tessile ha sull’ambiente. In risposta a questa consapevolezza, sono nati diversi filati “green”, ottenuti da materiali naturali come il bamboo, il lino o la canapa.

La storia dei tessuti sostenibili può essere fatta risalire alla rivoluzione industriale del 18° e 19° secolo che vide un drammatico aumento della produzione di articoli tessili, con lo sviluppo di nuove tecnologie e metodi di produzione. Tuttavia, questo aumento della produzione ha avuto un costo per l’ambiente, poiché l’uso di sostanze chimiche e coloranti nocivi è diventato più diffuso.

In risposta al danno ambientale causato dall’industria tessile, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo sono emersi numerosi movimenti che richiedevano l’uso di pratiche tessili più sostenibili. Questi movimenti hanno portato allo sviluppo di nuove tecnologie tessili e all’uso di materiali più rispettosi dell’ambiente, come il cotone biologico e la canapa.

Oggi, la produzione tessile sostenibile è una parte importante dell’industria della moda globale, poiché sempre più consumatori cercano abbigliamento e altri prodotti tessili realizzati in modo rispettoso dell’ambiente. L’industria tessile è fattore trainante nell’economia mondiale e alcune realtà come Beschi si impegnano ogni giorno per proporre accessori per il tessile in linea con tematiche come la sostenibilità.

I vantaggi di acquistare tessuti green

Numerosi importanti marchi di moda si sono impegnati a utilizzare tessuti sostenibili nei loro prodotti e si prevede che il mercato dei tessuti sostenibili continuerà a crescere nei prossimi anni.

Questi filati presentano diversi vantaggi rispetto ai tradizionali filati sintetici.

Innanzitutto, sono completamente biodegradabili, il che significa che non inquinano l’ambiente una volta che finiscono i loro cicli di vita.

In secondo luogo, sono altamente traspiranti, il che li rende ideali per la produzione di capi d’abbigliamento estivi.

Infine, molti di questi filati presentano anche un aspetto più “naturale”, che può essere preferito da alcuni consumatori.

Con tutti questi vantaggi, non sorprende che i filati green stiano guadagnando terreno nel mercato tessile. Si prevede che la loro quota di mercato continui a crescere nel prossimo futuro, grazie alla crescente consapevolezza dei consumatori riguardo l’impatto ambientale dell’industria tessile.

I 5 tessuti più eco-sostenibili

I tessuti sostenibili sono una scelta ecologica e responsabile per la produzione di abbigliamento. I tessuti sostenibili sono generalmente naturali, come il lino o la canapa, o riciclati, come i tessuti in poliestere riciclato. I tessuti sostenibili sono anche generalmente più duraturi e resistenti rispetto ai tessuti tradizionali, il che significa che possono essere indossati per molti anni.

I tessuti sostenibili sono una scelta ecologica perché hanno un impatto minimo sull’ambiente. Ad esempio, i tessuti naturali come il lino o la canapa sono generalmente coltivati ​​in modo sostenibile, il che significa che non vengono utilizzati prodotti chimici nocivi per la loro coltivazione. Inoltre, i tessuti naturali sono biodegradabili, il che significa che alla fine si decomporranno in modo da non inquinare l’ambiente. I tessuti riciclati sono anche una scelta ecologica perché riducono la quantità di tessuti che finiscono in discarica.

Le soluzioni più ecologiche

Ci sono un certo numero di tessuti ecologici disponibili oggi sul mercato. Ecco cinque delle opzioni più sostenibili:

1. Canapa

La canapa è un tessuto versatile e sostenibile che può essere utilizzato per una varietà di applicazioni. È resistente, ma anche morbido e confortevole. La canapa richiede poca acqua per crescere e non ha bisogno di pesticidi o altri prodotti chimici aggressivi.

2. Bambù

Il bambù è un’altra opzione di tessuto sostenibile. È in rapida crescita e non richiede pesticidi o altri prodotti chimici per prosperare. Il tessuto di bambù è morbido e confortevole e ha anche proprietà antibatteriche naturali.

3. Cotone organico

Il cotone organico viene coltivato senza l’uso di pesticidi o prodotti chimici dannosi. È un tessuto traspirante perfetto per l’abbigliamento.

4. Lino

Il lino è ricavato dalla pianta del lino, che è una risorsa sostenibile e rinnovabile. Il tessuto di lino è resistente e durevole, ma anche morbido e confortevole.

5. Lana

La lana è un tessuto sostenibile, perfetto sia per l’abbigliamento che per l’arredamento della casa. È naturalmente ignifugo e ha ottime proprietà isolanti.

Tessuti sostenibili innovativi

Negli ultimi anni, sempre più aziende stanno sviluppando tessuti ecologici innovativi per soddisfare la crescente domanda di prodotti sostenibili. I tessuti ecologici innovativi sono realizzati con materiali naturali o riciclati e hanno un impatto minimo sull’ambiente. Molti di questi tessuti sono anche biodegradabili o compostabili, rendendoli una scelta ecologica ancora più sostenibile.

Tra i tessuti ecologici innovativi troviamo:

  • Cotone Biologico, una fibra tessile a ridotto consumo di acqua
  • Lana Biologica, nel completo rispetto degli animali che la producono
  • Lyocell, derivato dal legno di eucalipto

e molti altri.

I tessuti ecologici innovativi hanno un impatto ambientale minimo in confronto ai tessuti tradizionali. Molti di questi tessuti sono realizzati con materiali naturali che sono facilmente degradabili o compostabili. Inoltre, i tessuti ecologici innovativi sono spesso realizzati con materiali riciclati, il che significa che non devono essere prodotti nuovi materiali per realizzarli. Questo riduce sia l’impatto ambientale che il consumo di energia.

I tessuti ecologici innovativi sono una scelta sostenibile per chi cerca di ridurre il proprio impatto ambientale. Sono realizzati con materiali naturali o riciclati, hanno un impatto ambientale minimo e sono spesso biodegradabili o compostabili. Questi tessuti sono una scelta ecologica per qualsiasi progetto di cucito o tessitura.

Beschi è un’azienda che produce componenti per l’industria tessile con metodi tradizionali, ma uno sguardo sempre rivolto al futuro e alla sostenibilità. La produzione si concentra su accessori per l’industria tessile, come tubi cilindrici, coni e accessori per fibre naturali, sintetiche e miste.

Fibre ecosostenibili per un impatto minore sull’ambiente

Le fibre ecosostenibili sono fibre prodotte da materiali naturali che possono essere riciclati o compostati. Sono anche conosciute come fibre eco-compatibili o naturali. Alcune fibre ecosostenibili comunemente usate sono lino, canapa, bambù e cotone. Queste fibre sono meno inquinanti rispetto alle fibre sintetiche come il nylon e il poliestere, e possono essere facilmente decomposte nell’ambiente.

Questi tessuti sostenibili hanno molti vantaggi rispetto ai tessuti tradizionali. Sono più resistenti, traspiranti e confortevoli. Inoltre, sono ecologici e non inquinano l’ambiente.

I tessuti ecosostenibili hanno un minore impatto sull’ambiente perché sono realizzati con materiali naturali che possono essere facilmente riciclati o decomposti. Inoltre, la produzione di tessuti ecosostenibili richiede meno energia e acqua rispetto ai tessuti tradizionali.

L’impatto dei tessuti sintetici sull’ambiente

I tessuti sintetici sono ancora oggi una parte importante della nostra vita quotidiana. Ma cosa sono davvero i tessuti sintetici? Sono materiali artificiali che vengono creati utilizzando una serie di processi chimici.

I tessuti sintetici hanno un impatto negativo sull’ambiente in diversi modi. Innanzitutto, i tessuti sintetici non sono biodegradabili, il che significa che una volta che vengono gettati via, rimangono nell’ambiente per sempre. In secondo luogo, i tessuti sintetici rilasciano microplastiche nell’ambiente quando vengono lavati. Queste microplastiche finiscono negli oceani e, infine, i tessuti sintetici contribuiscono all’inquinamento atmosferico poiché vengono prodotti utilizzando processi chimici che rilasciano sostanze nocive nell’aria.

I tessuti sintetici hanno un impatto negativo sull’ambiente, ma ci sono alcune cose che possiamo fare per ridurre il loro impatto. Ad esempio, possiamo scegliere tessuti naturali come la lana o il cotone invece dei tessuti sintetici. Possiamo anche scegliere di comprare tessuti sintetici fatti da materiali riciclati. Infine, possiamo lavare i nostri tessuti sintetici a basse temperature e usare detersivi naturali per ridurre le microplastiche rilasciate nell’ambiente.

I tessuti sostenibili: come fare scelte consapevoli

L’industria tessile è una delle più inquinanti al mondo. Ogni anno, vengono prodotte circa 100 miliardi di metri di tessuto, principalmente cotone, lino e poliestere.

Fortunatamente, esistono alternative più sostenibili al polyester. Il bamboo è una delle fibre tessili più sostenibili al mondo. Il bamboo è una pianta che cresce rapidamente e non richiede l’utilizzo di pesticidi o fertilizzanti. Inoltre, il bamboo è una delle poche piante che può essere coltivata in zone aride.

Il lino è un’altra fibra tessile sostenibile, così come il cotone. Tuttavia, il cotone è una delle fibre tessili tra le più inquinanti. Circa il 70% del cotone prodotto viene coltivato in Paesi con scarsa disponibilità di acqua.

Il polyester, invece, è una delle fibre tessili più inquinanti al mondo. Il polyester viene utilizzato per produrre circa il 60% dei vestiti. Il poliestere è una fibra che non si degrada e può persistere nell’ambiente per centinaia di anni.

Un ruolo di primo piano nell’industria tessile è garantito anche agli accessori per l’industria tessile, Beschi lavora con uno sguardo costante alla tradizione e allo stesso tempo al futuro ed alla sostenibilità.

Beschi propone diverse soluzioni per l’industria tessile, tra cui tubetti cilindrici, coni, accessori per filati naturali, sintetici e misti.

Industria 4.0 nel tessile: come la tecnologia può aiutare la competitività delle aziende

L’industria 4.0 nel tessile è una rivoluzione che sta cambiando il modo in cui le aziende tessili progettano, sviluppano e producono i loro prodotti e si interfacciano con i clienti. L’industria 4.0 si basa sull’utilizzo della tecnologia digitale per aumentare la produttività e la qualità dei prodotti e favorire una riduzione dei costi. Le aziende tessili stanno investendo in tecnologie avanzate, come l’IoT, l’intelligenza artificiale e la robotica, per migliorare la loro competitività, flessibilità ed efficienza. Grazie alle nuove tecnologie è infatti possibile garantire una gestione ottimale delle materie prime e di ogni fase del processo produttivo, dalla realizzazione fino alla consegna del prodotto finito. L’industria 4.0 nel tessile permette anche di monitorare i processi di produzione e fornire ai clienti informazioni real-time sullo stato dei loro ordini.

Ma cosa si intende, nello specifico, con industria 4.0 nel tessile? E quali possono essere i vantaggi per un’azienda? Scopriamolo insieme!

Che cos’è l’industria 4.0?

L’industria 4.0, nota anche come quarta rivoluzione industriale, è un termine che descrive la trasformazione in corso dell’industria manifatturiera, basata sull’utilizzo di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e la robotica, e sulla raccolta e analisi delle informazioni tramite processi di Learning Machine per migliorare la gestione del ciclo produttivo. L’industria 4.0 rappresenta una nuova era nella produzione, in cui le macchine sono in grado di comunicare tra loro e di interfacciarsi con gli esseri umani in modo sempre più fluido. Questo cambiamento sta trasformando il modo in cui le aziende producono e distribuiscono i loro prodotti, offrendo nuove opportunità per aumentare l’efficienza e la flessibilità. Le tecnologie che stanno guidando l’industria 4.0 sono in continua evoluzione, e i loro impatti sull’industria sono ancora in gran parte sconosciuti. Tuttavia, è chiaro che questa nuova era della produzione porterà profondi cambiamenti nei modelli di business e nei processi industriali, offrendo nuove sfide e opportunità per le aziende di tutto il mondo.

Come funziona l’industria 4.0?

Adottare nuove tecnologie 4.0 significa lavorare digitalizzando i processi e ripensare quindi il proprio modello di business. La trasformazione digitale non riguarda solo l’acquisto di nuovi macchinari o una revisione dei processi, ma anche un profondo cambiamento e miglioramento di tutti i processi aziendali. L’innnovazione tecnologica è necessaria anche per andare incontro alle crescenti richieste in termini di rispetto dell’ambiente e di una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale dei processi produttivi. Tra le principali tecnologie utilizzate nell’industria 4.0 ci sono:

  • intelligenza artificiale, cioè l’applicazione di algoritmi di machine learning nei processi aziendali, sia per quanto riguarda la produzione, sia per la gestione e manutenzione dei macchinari;
  • analisi dei dati, per andare incontro alle reali esigenze del mercato, definite in base ad un’accurata analisi scientifica;
  • tecnologie di stampa digitale per rendere i processi produttivi più efficienti e ridurre il consumo di risorse;
  • Internet of Things (IoT) per connettere tutti i comparti di un’azienda attraverso la rete e rendere la supply chain più sostenibile, ma anche per controllare e gestire la produzione, il magazzino e il parco macchine;
  • Cloud per consentire una gestione integrata dei vari dipartimenti e razionalizzare i flussi informativi migliorando e rendendo più sicura la condivisione delle informazioni all’interno dell’azienda;
  • Digital Finance per facilitare e rendere più rapida e immediata la gestione amministrativa integrata. Una gestione digitale della finanza aziendale è utile anche per controllare in modo preciso ed efficiente entrate e uscite, migliorando quindi i processi di lavoro.

Beschi e industria 4.0: l’innovazione digitale per migliorare l’efficienza produttiva

Beschi investe costantemente nell’innovazione digitale per offrire ai clienti un servizio sempre più efficiente, moderno e al passo coi tempi. Per questo l’azienda mette al centro l’industria 4.0, cioè una visione dell’azienda sempre più connessa, automatizzata e ottimizzata in termini di gestione, che sia in grado di unire la tradizione artigianale italiana con le più avanzate tecnologie, anche nell’ottica di una maggiore sostenibilità ambientale dell’industria tessile. A partire dal 2017 Beschi ha investito nel rinnovo del parco macchine e ad oggi il 70% delle presse è dotato di attrezzature di ultima generazione, con un conseguente miglioramento dell’efficienza produttiva.

L’azienda ha investito anche nella digitalizzazione interna, per informatizzare e interconnettere tutti i processi aziendali: dall’inserimento degli ordini di clienti e fornitori alla schedulazione del piano di lavoro, dal caricamento alla destinazione con data di consegna dei prodotti, fino alla vendita al cliente. Questo ha permesso di offrire ai clienti servizi più flessibili, veloci, puntuali e di maggiore qualità, con una notevole ottimizzazione dei costi e miglioramento della produzione.

Tecniche di stampaggio delle materie plastiche: tutto quello che c’è da sapere

Le materie plastiche sono polimeri che possono essere modellati in una varietà di forme e dimensioni utilizzando specifici processi di stampaggio. Possono essere sottoposte a varie tipologie di lavorazioni per produrre una vasta gamma di prodotti, dalle semplici bottiglie di plastica alle complesse parti di automobili, fino agli accessori in plastica più minuti. In generale i processi di stampaggio possono essere suddivisi in quattro fasi principali – la formatura della materia plastica, il raffreddamento, la rimozione della parte e il finissaggio – ma le fasi possono variare in base alle specifiche lavorazioni ed esigenze produttive.

Vediamo insieme quali sono le tecniche di stampaggio delle materie plastiche più diffuse e le loro caratteristiche principali.

Tecniche di stampaggio materie plastiche: quali sono le principali?

Lo stampaggio materie plastiche si può definire come l’insieme di processi e tecnologie che, grazie all’utilizzo di un apposito stampo, permettono di produrre parti e componenti in materiale polimerico. Le tecniche di stampaggio si distinguono in base alle caratteristiche del materiale da lavorare e dal risultato che si desidera ottenere. Le tecniche maggiormente utilizzate sono:

  • stampaggio a iniezione, che prevede il riscaldamento e la successiva fusione del materiale plastico, che viene poi inserito a pressione elevata all’interno di uno stampo chiuso. Una volta solidificato il materiale, lo stampo può essere aperto e il prodotto finito può essere estratto. Questa tecnica di stampaggio viene eseguita tramite una pressa a iniezione. La materia plastica viene lavorata con livelli di temperatura e pressione molto elevati in modo da garantire una maggiore scorrevolezza del materiale all’interno dello stampo;
  • stampaggio a compressione, realizzato con un’apposita pressa su cui viene fissato uno stampo in alluminio o acciaio. Questa tecnica di stampaggio avviene tramite vulcanizzazione della gomma ed è utile per un’ampia gamma di applicazioni perché permette di incorporare nei prodotti inserti di vario tipo. Anche in questo caso il processo avviene a temperatura e pressione elevate;
  • stampaggio per soffiaggio (blow molding), utilizzato principalmente per la realizzazione di articoli di forma cava, come bottiglie, flaconi o contenitori. Nello stampaggio per soffiaggio il materiale plastico, sotto forma di granuli, viene riscaldato fino a diventare un composto pastoso e poi chiuso in uno specifico stampo per fargli assumere la forma finale. In questa fase viene soffiata dell’aria che permette al materiale plastico di gonfiarsi, aderendo perfettamente alle pareti dello stampo. Una volta raffreddato, il pezzo viene estratto dallo stampo ed è pronto per essere consegnato al cliente o essere sottoposto a successive lavorazioni;
  • termoformatura, una particolare tecnica di stampaggio delle materie plastiche eseguita tramite un’apposita macchina termoformatrice. Per portare a termine il processo possono essere utilizzate lastre sotto pressione o sottovuoto. Questa tecnica di stampaggio viene spesso utilizzata per la produzione di blister, vaschette e contenitori ad uso alimentare oppure pannelli nel settore automotive;
  • rotostampaggio (rotational moulding) una tecnica di stampa impiegata prevalentemente per la produzione di prodotti in plastica cavi e di grandi dimensioni (vasi, mobili, cassonetti). Il materiale plastico viene inserito in uno stampo e successivamente fatto ruotare su due assi, in modo che la plastica aderisca alle pareti. A questo punto il prodotto può essere raffreddato e quindi estratto.

Stampaggio materie plastiche conto terzi: i servizi offerti da Beschi

Beschi ha una lunga esperienza nella produzione di accessori plastici per l’industria tessile ed è specializzata nello stampaggio materie plastiche. Grazie alla continua ricerca di soluzioni d’avanguardia e ad un parco presse adeguatamente attrezzato, è in grado di assicurare un efficiente servizio di stampaggio materie plastiche per conto terzi, rivolto a tutte le aziende che hanno l’esigenza di realizzare pezzi o parti in plastica personalizzati. L’azienda è anche in grado di fornire un servizio di progettazione e produzione stampi su misura, assicurando la realizzazione di prodotti di alta qualità, resistenti e durevoli nel tempo. L’obiettivo è quello di soddisfare al meglio le richieste di ogni cliente, che viene seguito in ogni fase del processo produttivo, dalla progettazione alla realizzazione del prodotto finito.

Vantaggi dello stampaggio a iniezione per la produzione di accessori in plastica

Lo stampaggio a iniezione è un processo di produzione che utilizza una macchina di stampaggio a iniezione per produrre parti in plastica. È una delle modalità di trasformazione e lavorazione della plastica più diffuse e usate in diversi settori industriali perché permette di realizzare un’ampia varietà di prodotti, di dimensioni e peso variabili, con un alto livello di precisione. Tra i principali vantaggi dello stampaggio a iniezione ci sono sicuramente la possibilità di realizzare un quantitativo elevato di pezzi ad un costo ridotto, assicurando anche la ripetibilità della produzione e una notevole riduzione degli scarti.

Ma quali sono, nello specifico, tutti i vantaggi dello stampaggio a iniezione? Scopriamoli insieme!

Stampaggio a iniezione: come funziona?

Lo stampaggio a iniezione è un processo industriale che permette di fondere granuli di materiale plastico in una pressa a iniezione, che li riscalda fino a renderli viscosi. Il materiale plastico, che può variare per tipologia a seconda delle necessità e del risultato che si desidera ottenere, viene quindi iniettato in uno stampo a una pressione molto alta. Al termine di questa fase, il materiale che si trova all’interno dello stampo viene fatto raffreddare e solidificare. Lo stampo viene quindi aperto, dando vita al prodotto finito.

Tutti i vantaggi dello stampaggio a iniezione materie plastiche

Lo stampaggio a iniezione è un processo estremamente versatile e può essere utilizzato per produrre una vasta gamma di prodotti in plastica, da semplici articoli come le bottiglie d’acqua agli accessori in plastica per diversi settori, fino a più complesse componenti meccaniche. La larga diffusione di questa tecnica si deve ai numerosi vantaggi che comporta in termini di efficienza e ottimizzazione della produzione, riduzione dei costi, ma non solo. Tra i principali vantaggi dello stampaggio a iniezione materie plastiche ci sono:

  • possibilità di realizzare quantitativi elevati: una volta prodotti gli stampi, il processo produttivo è estremamente rapido ed efficiente (i tempi di ciclo sono di circa 10 secondi). Questo lo rende ideale per la produzione di grandi e medi quantitativi di pezzi, da un minimo di 10mila fino a oltre 100mila, a seconda delle necessità e della tipologia di stampi utilizzati;
  • costo ridotto per pezzo: stampare a iniezione permette di realizzare in poco tempo grandi quantità di prodotti, abbattendo quindi i costi di produzione e riducendo al minimo il costo per pezzo. Per medi volumi di produzione (da 10mila a 25mila pezzi) è possibile contenere i costi anche utilizzando stampi in alluminio anziché in acciaio;
  • possibilità di realizzare parti plastiche dalle forme complesse, difficili da ottenere con altre tecniche. La versatilità dello stampaggio a iniezione consente di soddisfare qualsiasi esigenza, permettendo un elevato grado di personalizzazione dei componenti in plastica;
  • ampia scelta di colori e materiali a seconda del tipo di utilizzo e della finalità d’uso dei pezzi richiesti, assicurando diverse opzioni di customizzazione;
  • possibilità di riprodurre più e più volte la stessa tipologia di pezzi, quindi è ideale per prodotti in serie e quantitativi elevati;
  • scarti ridotti al minimo rispetto ad altri processi produttivi, con una conseguente riduzione dei costi di produzione e sui tempi necessari per completare il ciclo produttivo. Assicura anche un ridotto impatto ambientale perché la plastica di scarto può essere riciclata e riutilizzata;
  • precisione e qualità dei pezzi prodotti, che possono essere realizzati con forme complesse e una grande quantità di dettagli. I pezzi prodotti con questa tecnica risultano particolarmente resistenti e duraturi nel tempo;
  • interventi di post lavorazione ridotti o assenti perché i pezzi ottenuti si distinguono per le finiture precise e non richiedono successivi interventi.

Stampaggio materie plastiche: perché richiedere questo servizio?

Il servizio stampaggio materie plastiche si rivolge ad aziende di diversi settori che abbiano la necessità di realizzare articoli personalizzati in plastica e che dispongano già dei propri stampi. Grazie ad una lunga esperienza nella produzione di accessori industria tessile e minuteria arredamento e all’utilizzo di un parco presse che varia da 80 a 400 tonnellate, Beschi è in grado di assicurare un servizio di stampaggio a iniezione conto terzi rapido ed efficiente. L’azienda dispone anche di un reparto dedicato al controllo dei prodotti finiti, a garanzia della qualità e dell’affidabilità della produzione. Inoltre, la costante disponibilità di materie prime standard a magazzino permette di velocizzare i tempi necessari per la produzione e di evadere gli ordini in modo rapido e preciso.

La trasformazione sostenibile nell’industria tessile: tutto quello che c’è da sapere

L’industria tessile è un settore chiave dell’economia mondiale. La produzione di tessuti è un processo intensivo di risorse, che richiede l’utilizzo di acqua, energia, materie prime e che necessita di processi di corretto smaltimento dei rifiuti. Negli ultimi anni, l’industria tessile ha fatto progressi significativi nella riduzione dell’impatto ambientale, grazie all’adozione di tecnologie più efficienti e alla diffusione di pratiche più sostenibili. Tuttavia, ci sono ancora diversi passi da fare per rendere l’industria tessile completamente sostenibile. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale continuare a investire in ricerca e sviluppo per migliorare le tecnologie esistenti e svilupparne di nuove. Inoltre, l’industria tessile deve continuare a incoraggiare l’adozione di pratiche sostenibili, sia da parte dei produttori e dei consumatori.

Vuoi saperne di più sulla trasformazione sostenibile nell’industria tessile? Ecco tutto quello che c’è da sapere sul presente e sul futuro dell’industria tessile per quanto riguarda la sostenibilità e la trasformazione digitale dei processi produttivi.

Cosa vuol dire sostenibilità nell’industria tessile?

Incentivare la sostenibilità nell’industria tessile non significa solo produrre tessuti ecosostenibili e rispettosi dell’ambiente, ma anche lavorare per una trasformazione dell’intera filiera tessile e meccanotessile investendo nella ricerca e nello sviluppo di nuove soluzioni digitali e sostenibili. Solo puntando sull’innovazione e sull’utilizzo di strumenti sempre più green e tecnologicamente avanzati il settore tessile potrà sviluppare processi e prodotti con un minor impatto ambientale.

Alcuni degli obiettivi che l’industria tessile ha raggiunto negli ultimi anni e dovrebbe puntare a migliorare sono:

  • ridurre l’utilizzo di acqua ed energia nei processi di produzione;
  • ridurre l’uso di sostanze chimiche nocive nelle diverse fasi dei processi produttivi;
  • ridurre i rifiuti generati dalla produzione di tessuti;
  • aumentare il riciclaggio e il riutilizzo dei tessuti;
  • aumentare la produzione di tessuti naturali e biodegradabili;
  • utilizzare accessori per l’industria tessile ecosostenibili o realizzati con materiali riciclati.

Impatto ambientale industria tessile: come ridurlo?

L’impatto ambientale dell’industria tessile deriva principalmente dall’inquinamento atmosferico e dalla produzione di rifiuti solidi. I processi produttivi nell’industria tessile richiedono infatti una grande quantità di acqua durante diverse fasi produttive, come il lavaggio dei tessuti e la colorazione dei prodotti finiti. Le acque di scarico, quindi, devono essere adeguatamente trattate per rimuovere eventuali sostanze inquinanti prima di essere rilasciate nell’ambiente. Un altro fattore che può incidere in modo considerevole sull’impatto ambientale è l’emissione di CO2 e di altri gas serra, come ossidi di azoto e diossido di zolfo, durante il ciclo produttivo o acido solfidrico, cloro e diossido di cloro prodotti nelle fasi di colorazione. Per ridurli è quindi fondamentale limitare l’utilizzo di sostanze chimiche e inquinanti e preferire fonti di energia rinnovabili, ad esempio promuovendo l’installazione di impianti fotovoltaici.

Anche l’utilizzo di accessori per l’industria tessile ecosostenibili e realizzati con plastica o materiali riciclati post consumo può aiutare a ridurre notevolmente l’impatto ambientale e gli sprechi. Il riutilizzo di tubetti multiuso per le diverse fasi di lavorazione dei filati, ad esempio, può assicurare notevoli vantaggi, sia dal punto di vista economico che della riduzione di tubetti monouso da smaltire.

La trasformazione digitale dell’industria tessile

L’industria tessile in Italia è un settore che sta subendo una profonda trasformazione digitale. I nuovi processi di produzione consentono una maggiore personalizzazione dei prodotti e un maggior controllo e flessibilità nella gestione e nell’ottimizzazione delle linee di produzione, che possono essere facilmente adattate alle esigenze del cliente in base alle dimensioni e alla quantità di tessuto richiesto. Inoltre, è possibile modificare facilmente la linea produttiva in base alle esigenze del mercato. Grazie all’utilizzo di tecnologie digitali è possibile anche monitorare in tempo reale le prestazioni e ottenere un feedback immediato sui problemi di produzione, riducendo gli sprechi e orientandola verso processi più sostenibili e rispettosi dell’ambiente.

L’importanza del riciclo della plastica per un futuro più sostenibile

La plastica è un materiale versatile, resistente e duraturo che viene utilizzato in molti prodotti di uso quotidiano. Non essendo biodegradabile però, se smaltita in modo scorretto o dispersa nell’ambiente, può rimanere intatta per migliaia di anni, mettendo a rischio l’equilibrio di ecosistemi marini e terrestri. Riciclare la plastica può aiutare a ridurre l’inquinamento ambientale e preservare le risorse naturali. Il riciclo della plastica, infatti, permette non solo di diminuire la quantità di rifiuti e microplastiche che finiscono nell’ambiente, ma anche di ridurre le emissioni di gas serra e la quantità di petrolio e risorse non rinnovabili utilizzate per produrre nuova plastica.

Per capire l’importanza del riciclo della plastica, vediamo insieme come viene svolto, quali tipologie di plastiche sono riciclabili e cosa si può ottenere alla fine del processo.

Riciclo della plastica: quali plastiche sono riciclabili?

Per iniziare a riciclare la plastica e fare una corretta raccolta differenziata, è importante conoscere i diversi tipi di plastica e come sono contrassegnati. I principali tipi di plastica che possono essere recuperati e avviati al riciclo sono:

  • PET (Polietilene tereftalato), comunemente usato per le bottiglie d’acqua e le lattine. Il PET può essere riciclato per creare nuove bottiglie e altri prodotti;
  • HDPE (Polietilene ad alta densità): questo tipo di plastica viene usato in genere per i contenitori per il latte, i detergenti e i prodotti per la pulizia. L’HDPE può essere riciclato per dare vita a nuovi contenitori e altri prodotti.
  • PVC (Cloruro di polivinile), utilizzato principalmente per tubature e rivestimenti;
  • LDPE (Polietilene a bassa densità), comunemente usato per sacchetti e film;
  • PP (Polipropilene): utilizzato spesso per i contenitori per alimenti, le bottiglie per il latte e i tappi. Il PP può essere riciclato in nuovi contenitori e altri prodotti.

Come si ricicla la plastica?

Il processo di riciclo della plastica comincia con la fase di raccolta dei rifiuti, che vengono separati in base alla tipologia di plastica. In Italia la raccolta differenziata viene gestita dai singoli Comuni e può essere svolta in modo diverso da regione a regione. Per garantire un corretto riciclo della plastica è quindi fondamentale separare i rifiuti nel modo giusto, sia in casa che negli ambienti lavorativi, utilizzando gli appositi sacchetti e contenitori predisposti per lo smaltimento. Gli imballaggi in plastica raccolti vengono quindi scaricati in appositi centri di riciclo, dove vengono puliti e preparati per la successiva lavorazione. In generale le fasi di riciclo plastica si dividono in:

  • vagliatura, un processo che permette di eliminare gli scarti più fini;
  • aspirazione, che consente di separare film, sacchetti di polietilene e le varie tipologie di plastica da altri imballaggi o contenitori per liquidi più pesanti;
  • selezione delle diverse plastiche in base al polimero (i diversi tipi di plastica hanno codici di identificazione che li rendono facili da separare) e smistamento, ad esempio dividendo i materiali in PET, come le bottiglie di plastica, dai rifiuti in HDPE. I diversi tipi di imballaggi in plastica vengono poi separati anche in base al colore;
  • controllo da parte degli operatori per verificare il corretto smistamento dei rifiuti plastici, che vengono preparati per essere trasportati negli impianti di riciclo;
  • prelavaggio degli imballaggi in appositi mulini con acqua calda per eliminare tutte le impurità superficiali;
  • macinatura, che permette di ridurre la plastica in piccole scaglie (chiamate pellet) preparandola per la successiva fase di polverizzazione.

Una volta ottenuti i pellet, la plastica può essere riutilizzata per la realizzazione di nuovi prodotti, che possono essere simili a quelli originari (ad esempio le bottiglie di PET possono essere trasformate in nuovi contenitori), oppure oggetti completamente diversi dai precedenti.

Cosa si ottiene dal riciclo della plastica?

Il riciclo della plastica è un processo che consente di recuperare la materia prima da imballaggi e oggetti in plastica usati e di trasformarla in nuovi oggetti. La plastica riciclata può essere utilizzata per produrre una vasta gamma di prodotti, dalle bottiglie ai contenitori, dagli imballaggi ai sacchetti, fino agli arredi. Riciclando la plastica si può aiutare a ridurre la quantità di rifiuti che finiscono in discarica, a proteggere l’ambiente e a risparmiare energia. In particolare, il riciclo delle materie plastiche permette di:

  • difendere la natura e l’equilibrio degli ecosistemi: la plastica dispersa nell’ambiente o smaltita in discarica può impiegare tempi lunghissimi per degradarsi. Inoltre, le microplastiche possono risultare dannose per la salute degli animali e dell’uomo. Una corretta raccolta differenziata e il conseguente riciclo della plastica è fondamentale per ridurre l’inquinamento e la quantità di rifiuti da smaltire;
  • risparmiare risorse non rinnovabili, come petrolio e metano, oltre a una notevole quantità di acqua ed energia necessarie per produrre la plastica da materie prime;
  • limitare la quantità di rifiuti destinati alle discariche e di sostanze pericolose smaltite nell’ambiente. Per tutelare la salute di tutti e migliorare la qualità di aria e suolo è quindi importante cercare di utilizzare il più possibile plastica riciclata;
  • limitare le emissioni di CO2 in atmosfera: il processo di produzione della plastica produce ingenti quantità di anidride carbonica e altri gas serra che vengono rilasciati nell’ambiente durante l’intero ciclo di vita della plastica, dall’estrazione delle materie prime, fino alle fasi di lavorazione e distribuzione sul mercato. Il processo di riciclo, che consente di realizzare nuovi prodotti, produce una quantità notevolmente inferiore di CO2 rispetto ai processi produttivi che utilizzano materia prima vergine.

Riciclo materie plastiche: il contributo di Beschi

Beschi è da sempre attenta alla sostenibilità dei processi produttivi e lavora costantemente per realizzare prodotti sempre più green e rispettosi dell’ambiente, utilizzando plastica riciclata. Oltre agli interventi volti a favorire il risparmio energetico e una maggiore sostenibilità ambientale, come l’installazione di un impianto fotovoltaico e l’utilizzo di macchinari a risparmio energetico, l’azienda si impegna a ridurre gli sprechi e ad incentivare il riciclo di materie plastiche.

Il 30% delle materie plastiche utilizzate per la realizzazione di accessori industria tessile proviene infatti da plastica riciclata, derivante da post produzione, e tutti gli articoli sono certificati con schede tecniche che identificano il tipo di plastica utilizzata per facilitarne lo smaltimento. Inoltre, il film estensibile utilizzato per gli imballaggi di tutti i prodotti viene realizzato con LDPE riciclato. Gli imballi di materiale plastico e di prodotti finiti vengono poi venduti ad aziende specializzate nella rigenerazione di PE per essere destinati al riciclo.
Beschi propone anche una linea di tubetti eco per l’industria tessile realizzati al 100% con plastica rigenerata per garantire un minore impatto ambientale.